AVVENTURA
Tristan da Cunha: uno dei luoghi più remoti del mondo
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L'arcipelago Tristan da Cunha
Uno dei luoghi abitati più remoti del mondo è l'arcipeago di Tristan da Cunha, che è il nome anche dell'isola principale. Su quest'isola è presente la "capitale", ovvero Edinburgh of the Seven Seas (chiamata dai locali The Settlement). Isola prevalentemente montagnosa, è un luogo vulcanico attivo, tanto che ancora nel 1900 era teatro di violente eruzioni
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Dove si trova e come è formato l'arcipelago
Per far capire bene dove si trova questo arcipelago, si trova a 2810 km da Città del Capo. Appartiene al territorio britannico d'oltremare di Sant'Elena, Ascensione e Tristan da Cunha, ed è situata 2172 km a sud dell'isola di Sant'Elena. L'arcipelago di Tristan da Cunha è formato dall' isola principale che porta il nome (grande 98 km²), ed è l'unica abitata. Poi ci sono una serie di isole disabitate: l'Isola Inaccessible, le isole Nightingale e l'isola Gough (situata a 350 km a sud-est dell'isola principale). L’unica altra cosa presente su queste isole è una stazione metereologica.
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La lingua dell'arcipelago
La lingua ufficiale di Tristan da Cunha, si legge su tristandc.com, è la lingua inglese; tuttavia sull'isola si parla un dialetto creolo, influenzato dalle origini dei suoi fondatori e formato da parole inglesi, italiane, liguri, olandesi, afrikaans, gaeliche.
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Il clima in mezzo all'Oceano Atlantico
La capitale, Edinburgh of the Seven Seas, è alla stessa latitudine di Melbourne, capitale dello stato di Victoria, in Australia. La città ha un clima davvero influenzato dall'oceano e anche dalle masse tropicali. Le escursioni termiche ogni giorno e ogni stagione sono minime. La temperatura più bassa, media, di gennaio (dunque nel periodo estivo) è di 17 °C, quella massima difficilmente passa i 25 °C. La temperatura media annua è di 15,1 °C.
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Come si arriva all'arcipelago
A causa della remota posizione delle isole, i collegamenti sono davvero complicati. Non esiste un aeroporto, ma neanche un porto, e dunque le imbarcazioni devono ancorarsi al largo e poi far arrivare la gente con barche più piccole. Nella foto è mostrato un gruppo di turisti. I battelli da pesca del Sudafrica offrono un servizio regolare per l'isola e impiegano 5-7 giorni a percorrere il tragitto.
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Un luogo ricco di biodiversità ma minacciato
La zona remota ha favorito lo sviluppo di un'enorme biodiversità, sia di flora che di fauna. Gli animali sono però minacciati dalla caccia umana e anche dall'incapacità di difendersi dagli animali portati dagli uomini, in quanto non hanno mai avuto predatori (capre, pecore, cani e gatti). Da notare la presenza di molte specie tipiche, come tantissime varietà di albatro (un uccello marino, in foto). È inoltre una delle zone più settentrionali dove si possono incontrare i pinguini. Le acque non sono state ancora molto studiate.
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Come è organizzata l'economia dell'arcipelago
Leggendo su "Tristan da Cunha Government and the Tristan da Cunha Association", si vede come tutti i terreni sono di proprietà pubblica, ed è inoltre vietato l'acquisto di terreni o l'insediamento a persone non originarie dell'isola. Una fonte di entrate dell'isola deriva dalla vendita di francobolli e monete per i collezionisti di tutto il mondo; limitate, invece, a causa della posizione isolata dell'isola, le entrate derivanti dall'attività turistica e dalla vendita di souvenir. Importantissima la coltivazione di patate, nella zona pianeggiante chiamata Potato Patches.
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I cognomi sull'arcipelago
Nel censimento del 2016, gli abitanti totali erano 293 (s.ainthelena.gov.sh). Come si legge su "Genealogy and genes: tracing the founding fathers of Tristan da Cunha, European Journal of Human Genetics" sull'isola sono presenti 8 cognomi diversi: due di origine genovese (Lavarello e Repetto, tramandati da due naufraghi di Camogli, approdati nel 1892), due sono inglesi (Swain e Patterson), due statunitensi (Hagan e Rogers), uno scozzese (Glass) e uno olandese (Green).
